In Quenya language the word Namárië (Short form of á na márië) means literally be well, it is an elvish formula for greeting and farewell.

This text appears in the second book of The Fellowship of the Ring, in the chapter Farewell to Lórien.

Una volta passati a miglior vita, critiche ed elogi non hanno più alcun peso, risultando vuote e leggere, mai più in grado di influire sulla propria persona.

È paradossale e angosciante sapere che un artista possa influire maggiormente sulle persone in seguito al proprio decesso rispetto a quando si trovava ancora in vita.

Come spesso accade nel mondo del successo e della fama, sono più le parole che i fatti, più coloro che si riempiono la bocca di affetto e amore di quelli che effettivamente lo dimostrano con sincerità.

Sempre all'interno del “teatrino” descritto da Marracash, tanti artisti e personaggi del mondo dello spettacolo, anche solo per ritornare in auge per qualche momento, potrebbero affermare finte amicizie ed aneddoti di dubbia verità circa un presunto rapporto con la persona scomparsa.

Quando una persona viene a mancare si ha la tendenza cristiana a dimenticare i suoi peccati e vizi mortali, nonostante questi possano aver inciso in maniera negativa sulla propria vita e su quella degli altri.

In questi due versi è facilmente riscontrabile una fine e diretta critica al conformismo dei tempi moderni. Essere diversi dalla massa, mostrarsi diversi dai più non significa avere problematiche psico-sociali di qualche genere, ma semplicemente, forse, maggiore personalità nel mettere in gioco il lato più sincero di se stessi.

Non sempre le scelte della vita rispondono a criteri razionali e riflettuti; a volte impulsi, emozioni, e dolori condizionano a tal punto da sovvertire qualsiasi logica immaginabile, comportando comportamenti spesso fuori dall'ordinario e dal routinario.

La scrittura dei propri pensieri, nei momenti più dolorosi e di maggiore sofferenza, è in grado di alleviare in maniera considerevole l'anima e le sue pene più atroci, riuscendo ad alleggerirla dal senso di inquietudine che sentimenti negativi di tale portata possono generare.
Non sono pochi, infatti, gli scrittori, e gli artisti in generale, che, rifugiandosi nell'arte, non solo hanno trovato ristoro per lo spirito, ma hanno anche donato all'umanità opere d'arte di pregevole fattura